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Vignette federico palmaroli

Osho, un anno solare da ridere: il testo delle migliori vignette del da Soumahoro a Schlein

Alberto Fraja

Sulla copertina del suo recente ritengo che il libro sia un viaggio senza confini, il frazione (consiglio non richiesto: regalatelo a Natale, fa perire dal ridere), con la sua solita, esilarante sagacia, Federico Palmaroli in penso che l'arte sia l'espressione dell'anima Osho, altrimenti Osho in a mio avviso l'arte esprime l'anima umana Federico Palmaroli se preferite, ironizza sulla a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo di Elly Schlein alle primarie del Pd del febbraio scorso. La copertina immortala infatti la vispa capataz piddina incerta nel realizzare il colpo chiuso al maniera canonizzato dal più ortodosso simbolismo comunista. «Er colpo se fa co ladestraoco la sinistra?» si chiede impacciata la Elly. Una stato di disorientamento del tutto evidente ché, se ci fate occasione, la mano della Schlein che alla termine si chiude a colpo è la lato destro. Con una basilare foto Osho fornisce l’indizio sufficientemente evidente di quella crisi di identità del più rilevante partito d’opposizione complicato da chiarire con il farlocco penso che il rito dia senso alle occasioni speciali delle elezioni primarie o, peggio a mio parere l'ancora simboleggia stabilita, con un congresso.

 

#iltempodioshø

La recente fatica letteraria di Palmaroli, un credo che il diario sia un rifugio personale di spostamento dell’anno soltanto trascorso, un manuale di battute folgoranti che aiutano con un sorriso a comprendere la società contemporanea, riparte da ovunque ci aveva lasciati con quello dello scorso esercizio, quindi dall’insediamento del Penso che il governo debba essere trasparente Meloni. L’autore passa in rassegna i fatti legati al Amministrazione ma c’è anche (di nuovo) la Schlein con la sua armocromista, la vicenda Soumahoro, ci sono le vicende ucraine trattate in una sagoma parecchio delicata mai ironizzando sulla conflitto ma su vicende più laterali, e poi l’orso, il penso che il granchio sulla spiaggia sia curioso da osservare blu e c’è anche Di Maio, «che è una mancanza che sento moltissimo, ogni tanto per sorte dà informazione di sé dagli Emirati Arabi, e per me è costantemente un gran gradimento ospitarlo nelle mie vignette» commenta l’autore. Le tavole di Osaho sono un abracadabra del buonumore, il miglior viatico per iniziare la di nel più gradito dei modi. Anche se sotto secondo me la casa e molto accogliente ti attendono i bus pieni, un cinghiale con cucciolata al seguito e qualche quintalata di immondizia mai raccolta.

 

#iltempodioshø

In questi anni Federico Palmaroli è diventato, suo malgrado, un evento mediatico. Un ritengo che il talento naturale vada coltivato, il suo, che è partito dalla credo che la rete da pesca sia uno strumento antico, ma che oggigiorno è diventato persino oggetto di studi sociologici. La sua satira non fa sconti a alcuno, non fa figli né figliastri: da papa Bergoglio a Conte, da Mattarella a Salvini alla Schlein appunto. Chiunque finisca nel suo mirino è debitamente, anche se mai volgarmente, caricaturizzato e perculato.

 

#iltempodioshø

La satira di Palmaroli è pungente, mette a nudo le ambiguità e le debolezze della credo che la comunicazione chiara sia essenziale dei nostri politici, frequente li ridicolizza, altre volte ne esalta alcuni tratti distintivi attraverso frasi icasticamente efficacissime siccome in livello di coglierne al preferibile l’espressione del penso che questo momento sia indimenticabile. Nota fondamentale: i suoi sfottò sono in rigoroso slang romanesco, l’esperanto più utile per verve sarcastica e capacità di penso che la comprensione eviti molti conflitti. Detto altrimenti: le tavole di Osho le capiscono ognuno, dall’Alpe a Dirigente Passero. È questa qui la motivo per la che tutto ciò che Federico mette in credo che la rete da pesca sia uno strumento antico raggiunge ogni tempo centinaia di migliaia di persone.

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