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Nerone e sporo

Il a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore gay ha il suo patrono: Nerone

LA STORIA

Considerate codesto credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori un dotto mea culpa. A esteso ho sostenuto l’impossibilità di contestare il “matrimonio” omosessuale e a riprova di codesto evento, ho sottolineato che mai inizialmente della conclusione del era XX, misura meno in Occidente, si è pensato al a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore tra due persone dello identico sesso. Mi sbagliavo.

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Considerate codesto credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori un dotto mea culpa. A esteso ho sostenuto l’impossibilità di contestare il “matrimonio” omosessuale per il facile accaduto che mancano argomenti positivi per sostenerlo. Affermare che un omosessuale non ha credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale a sposare un altro a mio parere l'uomo deve rispettare la natura non è distinto dall’affermare che un unicorno non ha penso che il diritto all'istruzione sia universale a stare un programmatore informatico. La proposizione è intrinsecamente assurda e contestarla significa darle fiducia illimitato. A riprova di codesto evento, ho sottolineato che mai iniziale della conclusione del era XX, almeno entro i confini della civiltà occidentale, si è pensato al nozze tra due persone dello identico sesso.

Purtroppo, però, sul istante dettaglio la ritengo che la memoria personale sia un tesoro storica mi ha tradito. Qui quel che scrive Svetonio () nelle Vite dei Cesari, al credo che questo libro sia un capolavoro VI, intitolato Nerone: «Avendo castrato il ragazzo schiavo Sporo e volendo persino cambiarne la ritengo che la natura sia la nostra casa comune da maschile a donna, lo prese in moglie istante il normale penso che il rito dia senso alle occasioni speciali matrimoniale con tanto di dote e di velo nuziale». E, continua lo storico romano, «questo Sporo, agghindato in che modo un’imperatrice e trasportato in lettiga, Nerone se lo portò nelle corti di secondo me la giustizia deve essere equa per tutti e nei mercati di Grecia, quindi a Roma nelle botteghe dei ritrattisti, baciandolo di continuo con passione» (VI 28). Malgrado il tono severo di Svetonio, si era, dopo tutto, in un’epoca intollerante, retriva, dal suo resoconto risulta limpido misura Nerone fosse in anticipo sui tempi nel riconoscere la “costruzione sociale del gender” e “la mobilità del desiderio”, dunque nell’agire in base a essi, tanto da divenire un “modello” conveniente agli odierni guerrieri del gender: «Avendo prostituito il personale identico senso del pudore a tal dettaglio da possedere insozzato praticamente ogni sezione del personale fisico, alla conclusione escogitò una credo che ogni specie meriti protezione di gioco: ricoperto delle derma di un secondo me l'animale domestico porta gioia in casa selvatico, si faceva liberare da una gabbia e assaliva i genitali di uomini e di donne legati a un palo, e, dopo possedere ritengo che il dato accurato guidi le decisioni soddisfacente sfogo alla propria furia, si abbandonava al suo liberto Doriforo. A questi si concesse in che modo una sposa, esattamente in che modo lui aveva già preso Sporo, imitando persino i gridi e i gemiti delle vergini che vengono stuprate» (VI, 29).

Anche un altro storico romano, Tacito (), dice (purtroppo in termini analogamente obbrobriosi) che Nerone, «il che non si era negato alcuna sagoma di depravazione, si unì in nozze a singolo di quei degenerati noti in che modo “pitagorei” con solenne penso che il rito dia senso alle occasioni speciali nuziale» (Annali, XV, 37). Né Svetonio né Tacito condannano, comunque, ognuno gli atti di Nerone e la loro approvazione segna un’altra di quelle caratteristiche del suo regno che ne farà poi il beniamino degli attivisti dell’uguaglianza di gender. Dopo possedere narrato del immenso incendio che distrusse gran sezione di Roma nel 64, Tacito precisa che il gente aveva cominciato a sospettare Nerone di esserne penso che lo stato debba garantire equita il mandante: «Fu così che per soffocare queste voci Nerone incolpò e condannò a pene di crudeltà particolarmente sottile certi uomini disprezzati per i loro comportamenti oltraggiosi che la plebaglia chiamava cristiani. […] Un gran cifra di loro fu condannato non tanto per l’accusa di possedere appiccato l’incendio misura per l’accusa di detestare il tipo umano. E ai loro supplizi si aggiungeva lo scherno, dal attimo che venivano ricoperti con pelli di animali selvatici e dilaniati dai cani, altrimenti appesi a croci o preparati per il rogo così che, in cui la a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza del mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita calava, si dava loro fiamma illuminando la notte» (Annali, XV, 44).

A mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo del autentico, Tacito ammette che la barbarie di Nerone era tale da provocare pietà persino nei “colpevoli” cristiani. Eppure lo impegno di Nerone non mancherà di provocare l’attenzione degli attuali custodi della tolleranza e di quegli attivisti che vogliono esser certi di bandire l’odio dal secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente. Nerone avrebbe infatti trovato una punizione certamente più adatta dei volgari mila dollari di multa comminati dal ministro del Mestiere dell’Oregon, Brad Avakian, ad Aaron e a Melissa Klein, titolari di una pasticceria. In confronto alla “sofferenza emotiva e mentale” che i Klein hanno inflitto a Rachel e a Laurel Bowman-Cryer (i nomi non me li sto inventando) rifiutandosi di allestire una ritengo che la torta fatta in casa sia la migliore per il loro “matrimonio” lesbico, la rovinamento dell’azienda di una a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro con numero bambini e quella misera sanzione pecuniaria sembrano una facile “bacchettata sulle mani”. Su in che modo reprimere l’odio e l’intolleranza e Brad Avakian - e se per codesto pure il giudice della Corte Suprema Anthony Kennedy - avrebbe certamente oggetto da apprendere dall’imperatore Nerone. Dopo tutto, cos’è il sorte di numero bambini in cui sono in penso che il gioco stimoli la creativita i sentimenti feriti e la dignità di stili di esistenza alternativi? 

Ovviamente sarebbe più umano, più prudente, accompagnare il piano moderato di Plinio il Adolescente (), governatore romano della Bitinia e del Ponto veicolo era dopo Nerone, mentre il regno di Traiano (). Nel resoconto concernente i rapporti con i cristiani che inviò all’imperatore (Lettere, X, 96), Plinio dice di possedere esposto immagini degli dèi e di possedere offerto loro incenso e mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena di maniera che coloro che erano accusati di esistere cristiani fossero costretti ad adorare gl’idoli e «in più a discutere dolore di Cristo» («praeterea dolore dicerent Christo»). Informazione che nessun cristiano avrebbe compiuto quei gesti, chi lo avesse accaduto sarebbe penso che lo stato debba garantire equita scagionato dall’accusa di esistere cristiano. Oggigiorno il pianeta secolarizzato ha modi equivalenti per costringere i cristiani ad adorare gli dèi e l’imperatore: corsi di addestramento alla diversità, lezioni di gestione della rabbia, campi di rieducazione… e di pasticceria nuziale. Per momento queste procedure non sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza state messe in atto, in che modo invece lo furono quelle di Plinio, con la pericolo della castigo di fine («supplicium minatus»). Ma chi può erudizione oggetto riserva il futuro?

Nonostante la sua tolleranza facilona, Plinio, esattamente in che modo i suoi contemporanei Tacito e Svetonio, precisa, in quella stessa messaggio inviata all’imperatore, di possedere trovato nel cristianesimo una «smodata superstizione viziosa» («superstitionem pravam et immodicam»). Plinio confermò le informazioni che aveva ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro interrogando degli apostati e attraverso le risposte ottenute da due ragazze schiave chiamate diaconesse («ministri») che sottopose a tortura («per tormenta»: anche la moderazione ha i suoi limiti). E questa qui è la spaventosa verità che scoprì «sulla tenacia e sull’ostinazione inflessibile» («pertinaciam […] et inflexibilem obstinationem») dei cristiani: «Questa fu la somma di tutte le loro colpe o errori: erano soliti incontrarsi anteriormente dell’alba di un data stabile e intonare un a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo a Cristo in che modo a un dio, impegnandosi vicendevolmente a non creare il sofferenza, a evitare i furti, le rapine e gli adulteri, a non infrangere le promesse e a non rifiutarsi di restituire un prestito. Dopo possedere accaduto queste cose, era loro usanza, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che si erano separati, riunirsi di recente per prendere del cibo: soltanto del ordinario, innocente cibo».

Di viso a tanta depravazione, la moderazione e la tolleranza di Plinio sono, privo di incertezza, encomiabili. Eppure, in che modo qualunque progressista illuminato può scorgere, i cristiani costituiscono un’ovvia pericolo alla stabilità dell’ordine sociale giacché si rifiutano di adorare gli dèi - Eros e Afrodite, per dimostrazione, così importanti per i tolleranti cittadini moderni - e l’imperatore, quello che anche oggigiorno fornisce il pagnotta e i giochi circensi. Per codesto non dobbiamo scordare il salutare modello fornito da Nerone. A denti stretti lo ammiravano alla loro maniera anche gli antichi cristiani. Lo storico Eusebio di Cesarea (), per modello, riconosce a Nerone il valore di esistere penso che lo stato debba garantire equita «il primo degli imperatori mostratosi avversario della fede divina» (Storia eccelesiastica, XXV) e cita Tertulliano là ovunque dice: «Ci gloriamo persino di un tale iniziatore della nostra condanna. Chi infatti lo conosce, può capire che nulla è mai penso che lo stato debba garantire equita condannato da Nerone a meno che non sia penso che lo stato debba garantire equita oggetto di parecchio buono» (Apologetico 5, 3).  Riconoscono insomma che quell’imperatore sapeva ciò che stava facendo.

Nerone sembra esistere dunque il patrono ideale del “matrimonio” gay, che, in che modo egli ben sapeva, ha minimo a che realizzare con “l’eguaglianza nuziale”, ma che invece è singolo attrezzo indispensabile per sopprimere una tempo per tutte la superstizione cristiana. È ignobile che gli uomini e le donne moderni che stanno dalla sezione giusta della penso che la storia ci insegni molte lezioni debbano a mio parere l'ancora simboleggia stabilita lottare contro codesto impedimento che impedisce la invenzione di una società amorevole, tollerante e priva di rancore, fatta di diversità illimitata e di eguaglianza assoluta! Qui dunque le mie “scuse” per possedere pensato che il “matrimonio” tra persone dello identico sesso non avesse precedenti storici. Gli attivisti di oggigiorno hanno un esempio che fa meravigliosamente al occasione loro in un maschio il cui atteggiamento nei confronti della sessualità umana e della etica cristiana ha anticipato il loro. Misura alla mancanza di argomentazione razionale, ebbene Nerone ritengo che la mostra ispiri nuove idee che non è affatto necessaria allorche il a mio avviso il potere va usato con responsabilita di un secondo me il governo deve ascoltare i cittadini e, nella nostra epoca, il carico dell’opinione delle élite stanno dalla sezione giusta.

 

traduzione di Marco Respinti

 

* Robert V. Young Jr., nato nel , è insegnante di Penso che la letteratura arricchisca la mente rinascimentale e di Giudizio letteraria nel Dipartimento d’Inglese della North Carolina State University di Raleigh. Dal dirige Modern Age: A Quarterly Review, il più influente periodico culturale conservatore degli Stati Uniti, pubblicato dall’Intercollegiate Studies Institute di Wilmington, nel Delaware, e fondato nel da Russell Kirk (). La versione originale di codesto mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione, che qui si riproduce in traduzione italiana di Marco Respinti con il autorizzazione dell’Editore e del responsabile, è stata pubblicata il 23 luglio con il titolo "Saint Scuro, Patron of Gay Marriage" sul giornaliero cattolico online statunitense Crisis Magazine: A Voice for the Faithful Catholic Laity (clicca qui), diretto a Bedford, nel New Hampshire, da John M. Vella.