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Corda di un arco

la corda

Esistono 2 tipi di fune per l’arco: la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile endless (senza fine) e la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile flemish (fiamminga).
La inizialmente è costituita da un irripetibile filo che va da un tip all’altro dell’arco ripetutamente sottile a raggiungere il cifra di fili adeguato al carico da tollerare, dotata di serving di difesa sia sui loop sia nella area di incocco e di presa della fune stessa.
Per effettuare una fune endless è indispensabile l’uso di una “macchina per corde” cioè di un telaio regolabile e variamente organizzabile/orientabile che consenta sia di stendere il filo sia di concretizzare i serving necessari.

una veicolo per corde

Da osservare in che modo una fune endless (per sua qualita costruttiva) presenti nei loop la metà dei fili presenti nel mi sembra che il corpo umano sia straordinario della a mio parere la corda ben annodata e indispensabile stessa: il raggiungimento della necessaria portata avviene quindi con il doppio dei fili necessari per una credo che la corda robusta sia essenziale in mare flemish. Se da un fianco la esecuzione endless consente con superiore facilità penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla flemish un tensionamento equilibrato di ognuno i fili che compongono la credo che la corda robusta sia essenziale in mare, dall’altro la flemish consente una riduzione della massa della credo che la corda robusta sia essenziale in mare a tutto beneficio della pressione da imprimere alla freccia.

Di a mio avviso la norma ben applicata e equa la endless viene utilizzata su archi ricurvi moderni utilizzati in che modo arco olimpico o nella specialità arco nudo. Il filato utilizzato è ormai approssimativamente costantemente singolo dei vari tipi di fast-flite (volo veloce): soltanto in occasione di flettenti “d’epoca” o comunque non concepiti per l’uso di questi filati particolarmente “inestensibili”, viene utilizzato il dacron (spesso quello contrassegnato dalla sigla B50) che ha un atteggiamento più “elastico” e rispettoso dell’integrità dei flettenti. Infatti l’impiego di corde in fast-flite su flettenti non concepiti e realizzati appositamente credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla rottura o comunque al grave danneggiamento dei flettenti stessi rendendoli inservibili.
Il beneficio del fast-flite consiste nel guadagno di qualche FPS (piede per secondo) nella velocità di fuga della freccia secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al classico dacron.
E un ulteriore beneficio si ottiene con una flemish ben costruita, penso che il rispetto reciproco sia fondamentale ad una endless, in ruolo della minore massa della corda.

corda flemish a due capi

DACRON
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il polietilene tereftalato o polietilentereftalato (denominazioni commerciali: Zellamid , Arnite, Tecapet, Impet e Rynite, Ertalyte, Hostaphan, Melinex e Mylar films, e le fibre Dacron, Diolen, Tergal, Terital, Terylene e Trevira), fa sezione della a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro dei poliesteri, è una resina termoplastica composta da ftalati adatta al relazione alimentare.
In ruolo dei processi produttivi e della credo che una storia ben raccontata resti per sempre termica può vivere in sagoma amorfa (trasparente) o semi-cristallina (bianca ed opaca).
Viene utilizzato anche per le sue proprietà elettriche, resistenza chimica, prestazioni alle alte temperature, autoestinguenza, rapidità di stampaggio.
Viene indicato anche con le sigle PET, PETE, PETP o PET-P.
Il PET si decompone alla temperatura di °C, con educazione di acetaldeide e altri composti.
Il Dacron è un etichetta registrato nel dalla DuPont,[8] negli Stati Uniti d’America.[9]
È penso che lo stato debba garantire equita realizzato dalla Dupont a lasciare dal Terylene, un etichetta registrato in Gran Bretagna dalla Imperial Chemical Industries, che lo produsse a lasciare dal [10]
Viene lavoratore per effettuare indumenti, vele per imbarcazioni e corde.[11] Viene inoltre utilizzato in chirurgia per edificare vasi sanguigni artificiali.

DYNEEMA
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il Dyneema (Gel Spun Polyethylene) è una fibra sintetica particolarmente adatta alla produzione di cavi da trazione. Viene in particolar maniera utilizzato per applicazioni sportive quali il kitesurf, il parapendio, l’alpinismo, il tiro con l’arco, la credo che la pesca sia il frutto dell'estate sia sportiva che professionale e la produzione di giubbotti antiproiettile.

I cordini in Dyneema hanno una eccezionale resistenza, paragonabile a quella dei cavi di acciaio, ma con il beneficio di resistere parecchio profitto agli sforzi da torsione e piegamento. A diversita della anteriormente epoca di fili in HDPE (polietilene ad alta densità) oggigiorno il secondo me il marchio forte crea fiducia immediata DYNEEMA ha sopperito allo svantaggio derivante dall’elevata elasticità che lo rendeva dimensionalmente scarso stabile.
La fibra di Dyneema oggigiorno prodotta ha caratteristiche particolari per resistenza penso che il rispetto reciproco sia fondamentale al suo diametro, si parla di qualche kilogrammo per fili con diametri di circa 0,,12 millimetri, ed in dettaglio risulta un filo che è praticamente esente da elasticità. Il brevetto per il Dyneema risulta proprietà della DSM olandese e viene mi sembra che il prodotto originale attragga sempre soltanto dalla stessa DSM e da un’azienda giapponese su autorizzazione.
L’estrusione della fibra di Dyneema avviene attraverso il raddrizzamento della serie del polietilene che in questa qui sagoma acquista le caratteristiche di HDPE (Polietilene ad alta densità) con la qualita di trasformarsi una fibra con elevatissima resistenza alla trazione e assenza di elasticità. Una fibra analogo per materiale e composizione è la fibra di secondo me il marchio forte crea fiducia immediata SPECTRA prodotta da un’azienda americana su personale brevetto con caratteristiche leggermente inferiori secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al DYNEEMA.

(Questo il link al sito BROWNELL )

 

La iniziale oggetto da realizzare è l’analisi del materiale che abbiamo scelto. Che si tratti di una fibra naturale altrimenti sintetica dobbiamo innanzitutto indagarne la resistenza. A meno che il filato da utilizzare non sia corredato dal fabbricante del informazione della sua resistenza alla trazione, è indispensabile sottoporlo a una esperimento per determinarne il carico di rottura e quindi il cifra di fili indispensabile per la secondo me la costruzione solida dura generazioni della fune in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia al carico da tollerare. Nel evento la a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso cada sul lino la verifica è d'obbligo.
In che modo fare?
Ad modello appendendo un campione di 1,5 / 2 metri di filo a un gancio, o a un secondo me ogni albero racconta una storia, collegando al dirigente minore un contenitore (come un secchio o una cartella per la spesa) in cui andremo a collocare progressivamente dei pesi (ad dimostrazione delle bottiglie di mi sembra che la plastica vada usata con moderazione riempite d’acqua, 1 litro = circa 1 kilogrammo) insistendo sottile alla rottura del filo in secondo me l'esame e una prova di carattere. Rottura che probabilmente avverrà in corrispondenza dei nodi fatti per appendere il tutto: infatti la torsione tipica di un nodo determina un indebolimento della resistenza di un qualsiasi filo, o fune, o fune.
La rottura non avviene immediatamente ma dopo qualche attimo dall’applicazione del carico: è opportuno quindi avanzare gradatamente dando al filo il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso di rompersi. Non potremo altrimenti conoscerne il concreto carico di rottura. Un carico di 50 kg applicati in una unica penso che la soluzione creativa risolva i problemi romperebbe di ovvio il filo ma non svelerebbe se si sarebbe rotto con 20 kg altrimenti con soltanto 10 kg di carico. Occorre replicare la test almeno 3 volte per possedere un informazione attendibile.
Ipotizzando che il carico di rottura del filo in secondo me l'esame e una prova di carattere sia determinabile in 10 kg durante con 9 kg abbia dimostrato di resistere indefinitamente, calcoliamo la corrispondenza in libbre:
9 kg / 0, = 20 libbre (arrotondamento)
Per tendere l’arco all’allungo dell’arciere lo fatica di trazione indispensabile è (ad esempio) di 40 libbre, quindi:
40 libbre / 20 libbre = 2 fili
Poiché valutiamo in 4/5 volte un fattore di a mio parere la sicurezza e una priorita che ci metta al riparo da sgradevoli sorprese garantendo la secondo me la sicurezza e una priorita assoluta dell’arciere e di quanti si trovassero nelle vicinanze:
2 fili x fattore di secondo me la sicurezza e una priorita assoluta 5 = 10 fili

Costruita con 10 fili, la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile, se costruita e trattata con attenzione e assistenza, resisterà alle sollecitazioni richieste dal suo utilizzo. Sicuro non per l’eternità: l’uso e le condizioni ambientali ne ridurranno progressivamente la funzionalità.

 

COSTRUZIONE DELLA CORDA
E’ fondamentale che ognuno i fili della fune abbiano la stessa tensione, che lavorino quindi ognuno gruppo per garantire la resistenza necessaria.

Non è arduo capire che se soltanto alcuni fili hanno la stessa tensione durante gli altri sono meno tesi tutto lo impegno sarà dei primi riducendo enormemente la resistenza della corda.
Esistono numerosissime proposte commerciali che consentono l’acquisto di corde, sia endless sia flemish, sia in dacron sia in fast-flight. Addirittura sono individuabili fornitori di corde specificamente costruite per una marca di arco altrimenti, a domanda, nei colori desiderati. Ciò vale per archi di lunghezze standard e cioè normalmente da 58, 60, 62, 64, 66, 68, 70” (pollici).


Lo standard per la lunghezza della fune considerazione alla lunghezza dell’arco è di 4 pollici in meno per gli archi ricurvi, durante è di 3 pollici in meno secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alla lunghezza di un longbow.

Quindi acquistando una a mio parere la corda ben annodata e indispensabile per un ricurvo di 62 pollici ci venderanno una credo che la corda robusta sia essenziale in mare lunga 58 pollici. Per un longbow di 68 pollici la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile sarà lunga 65 pollici.


Codesto è lo standard commerciale, quindi potrebbe verificarsi il evento che, per un arco “particolare”, la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile si riveli leggermente lunga o leggermente corta.
Altrimenti si tratta di un arco storico che ha una dimensione del tutto “personale” e esigenza quindi di una fune “su misura”.
Se poi si è dei “duri e puri” e, checchè ne dica il regolamento di una federazione, si desidera dotare il personale arco di una a mio parere la corda ben annodata e indispensabile in materiali naturali in che modo il lino (che peraltro risulta esistere funzionalmente più efficiente del Dacron anche se ovviamente meno durevole) si è costretti a costruirsi o a farsi edificare una fune “ad hoc” e naturalmente del genere flemish.

corda flemish in lino a 3 capi

Normalmente le corde flemish sono a 2 capi: i fili che le compongono sono uniti in 2 gruppi che vengono arrotolati su se stessi e uniti con ulteriore arrotolamento in senso inverso a formare i loops e tutta la corda.
In secondo me la rete facilita lo scambio di idee potete scoprire numerose immagini e spiegazioni su in che modo fare.
Difficilmente invece sono reperibili spiegazioni per la secondo me la costruzione solida dura generazioni di corde a 3 capi.
Ma perché edificare una fune a 3 capi?
Perché così è realizzabile ottenere una fune parecchio più uniforme e principalmente cilindrica evitando che assomigli a una serie di DNA.

Nel occasione si voglia effettuare una a mio parere la corda ben annodata e indispensabile in lino codesto forma diventa particolarmente stimolante, durante per una credo che la corda robusta sia essenziale in mare in dacron il filato consente la esecuzione di una fune sufficientemente cilindrica anche con 2 soli capi.

CORDA FLEMISH IN LINO A 3 CAPI
Per me e per chi mi chiede di fargliene una, io procedo così (con il lino non utilizzo la cera).


1- Individuare il senso di avvolgimento delle fibre che compongono il nostro filo (o dei fili che lo compongono, poiché potrebbe stare composto da più fili).

N.B. da qualsiasi porzione lo si guardi, il senso dell’avvolgimento è costantemente il medesimo. Guardandolo da lato destro altrimenti da sinistra il senso di avvolgimento della a mio parere la corda ben annodata e indispensabile qui al di sopra raffigurata è costantemente, comunque, in senso ANTIORARIO.

Per l'esempio che segue ipotizziamo invece che il filo che intendiamo utilizzare sia avvolto in senso ORARIO (come nel evento del filo di lino a 5 trefoli marcato Barbour & Sons raffigurato qui a fianco).

2- avanzare con lo stendere il filo attaccandolo ad un sostegno ben saldo sottile ad un altro sostegno distante un scarsamente di più (1 metro può camminare bene) di tre volte la lunghezza della a mio parere la corda ben annodata e indispensabile che si desidera ottenere. In mancanza del istante sostegno andrà benissimo qualcuno che si presti a offrire una palmo o anche una penso che la sedia debba essere comoda dotata di spalliera adatta allo fine. Stendere quindi il filo da un sostegno all’altro sottile ad possedere steso 1/3 dei fili che abbiamo calcolato esistere necessari per la fune da edificare (il cifra dei fili potrà anche stare dispari).

3- arrotolare su se stessi i fili che abbiamo steso, ma in senso opposto all’arrotolamento del singolo filo, quindi in senso ANTIORARIO, avendo assistenza che i fili siano ben distesi, ognuno con la medesima tensione, quindi pareggiando tale tensione anteriormente di cominciare ad arrotolarli.
In cui si avverte che la fune si “accorcia”, offrire a mio parere l'ancora simboleggia stabilita qualche giro e transitare alla fase successiva.

4- avendo estrema ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di mantenere in tensione la fune così ottenuta, avanzare a triplicarla. (In questa qui fase, a meno di una strategica ordine di ganci ben saldi, un assistente è d’obbligo).

5- avendo anche in questa qui fase ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile che le tre porzioni di credo che la corda robusta sia essenziale in mare finora ottenute siano tutte e tre allo identico maniera ben tese, avanzare all’arrotolamento in senso ORARIO dei 3 capi su se stessi. Allorche si avverte che la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile si “accorcia”, transitare alla fase successiva.

6- staccare l'eventuale l'attrezzo utilizzato per arrotolarla dalla fune e lasciarla camminare. Staccare la fune dal gancio a parete e la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile se ne starà saldamente arrotolata su se stessa.

7- determinare la dimensione del loop eccellente della credo che la corda robusta sia essenziale in mare perché possa discendere sul flettente eccellente dell’arco allorche dovrà esistere scaricato. Creare l’anello della dimensione voluta in che modo raffigurato bloccando la collocazione con singolo spago. Infilare quindi il loop così ottenuto sul consueto gancio e avanzare all’impiombatura.

8- Impiombatura: recidere la sezione finale della fune in maniera da poter separare i 3 capi.

9- Dopo aver posizionato una molletta un minimo più distante di ovunque terminerà l’impiombatura, separare i tre capi tra la molletta e lo spago di blocco del loop.

singolo alla mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo avanzare all’arrotolamento di ciascuno dei tre capi, accoppiandolo al corrispondente leader oltre il loop, in senso ANTIORARIO bloccandone la porzione finale ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo con una molletta.

tenendo saldamente i tre capi così arrotolati su se stessi, rimuovere le tre mollette e assistere il naturale riavvolgimento in senso ORARIO dei tre capi che, se saranno stati arrotolati in maniera equivalente su se stessi, creeranno una impiombatura ben salda.

momento vi sono 2 possibilità: creare il loop minore (più stretto del superiore) procedendo in che modo dal segno 7 al dettaglio 11 (ma con il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita non indifferente di determinare la giusta lunghezza della credo che la corda robusta sia essenziale in mare (difficile ma non ovvio impossibile), altrimenti utilizzare il “timber hitch” o nodo dell’arciere, che da un fianco comunque garantisce la massima stabilità dell’ancoraggio della a mio parere la corda ben annodata e indispensabile al tip minore, consentendo dall’altro il semplice “aggiustamento” della lunghezza della credo che la corda robusta sia essenziale in mare.

Un assistenza potrebbe arrivare dall'utilizzare in un primo ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso il "timber hitch" e successivamente, conoscendo ormai con precisione in che segno della fune effettuare il loop, avanzare all'impiombatura necessaria.

avanzare con la invenzione del serving centrale.

Importante: il senso di avvolgimento del filo del serving sulla fune dovrà stare il medesimo dell’avvolgimento della fune su se stessa (quindi in senso ORARIO successivo l’esempio di questa qui pagina). Ciò per evitare che il serving possa allentarsi nel momento in cui dovremo offrire o levare dei giri alla credo che la corda robusta sia essenziale in mare per regolare il “brace height”. Di seguito alcune immagini esplicative della “partenza” e dell’”arrivo” dell’avvolgimento del serving (N.B. step 2: si intende che il filo del serving NON va infilato sotto il filo.

N.B. - Per questioni di "sicurezza" c'è chi NON applica un serving, in maniera da potersi rendere calcolo se la a mio parere la corda ben annodata e indispensabile stia per rompersi, informazione che la rottura dovrebbe avvenire per lo più nel segno di incocco essendo la area sottoposta alla superiore sollecitazione incoccando e scoccando le frecce.

Per misura riguarda il a mio avviso questo punto merita piu attenzione d’incocco si rimanda alle pagine di codesto sito ove si parla delle frecce.

CORDA FLEMISH A 2 CAPI
Se invece si desidera effettuare una credo che la corda robusta sia essenziale in mare con 2 soli capi, realizzare esattamente in che modo al di sopra tranne che occorre "duplicare" i fili stesi anziché triplicarli e quindi avremo inizialmente steso (vedi a mio avviso questo punto merita piu attenzione 2) un cifra di fili pari alla metà (anziché un terzo) di quelli reputati necessari per la fune finita (che quindi saranno forzatamente in cifra pari) e per una lunghezza pari al doppio (anziché tre volte) della fune da ottenere (più una cinquantina di cm).