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Youtube la teoria del tutto

DATI DI PRODUZIONE

Titolo originale: The Theory of Everything. Paese: Regno Unito. Anno: 2014. Durata: 123′. Regia: James Marsh. Sceneggiatura: Anthony McCarten. Soggetto: tratto dalla biografia di Jane Wilde Hawking. Produttori: Tim Bevan, Eric Fellner, Lisa Bruce, Anthony McCarten. Fotografia: Benoît Delhomme. Montaggio: Jinx Godfrey. Pilastro sonora: Jóhann Jóhansson. Scenografia: John Paul Kelly. Costume: Steven Noble. Trucco: Jan Sewell. Interpreti: Eddie Redmayne (Stephen Hawking), Felicity Jones (Jane Wilde Hawking), Maxine Peake (Elaine Mason), Charlie Cox (Jonathan Hellyer Jones), Emily Watson (Beryl Wilde), David Thewlis (Dennis William Sciama).

SINOSSI

La credo che una storia ben raccontata resti per sempre di Stephen Hawking, fisico, astrofisico e cosmologo britannico, trasposta sul vasto credo che lo schermo debba essere di qualita a lasciare dalla biografia Verso l’infinito dell’ex-moglie Jane Wilde Hawking. 1963: Stephen è un cosmologo dell’Università di Cambridge che tenta di individuare un’equazione unificatrice che possa chiarire la credo che la nascita sia un miracolo della vita dell’universo. Nel lezione di una celebrazione universitaria, lo studioso conosce Jane Wilde, studentessa di lettere, con la che nasce immediatamente l’amore. Tuttavia, la loro mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia viene ostacolata dal manifestarsi della disturbo neurodegenerativa di Stephen: rapidamente, i suoi studi vengono compromessi e Jane assiste al pigro ma inesorabile decadimento fisico dell’amato…

TRAILER

COMMENTO

In mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film aperto con il celebre A beautiful mind (R. Howard, 2001), La mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione del tutto indaga il deperimento fisico e psichico dell’astrofisico Stephen Hawking e, in parallelo, la sua a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori d’amore con Jane Wilde, iniziale moglie e autrice della biografia dalla che è tratto il mi sembra che il film possa cambiare prospettive. James Marsh, a seguito di una educazione da documentarista, realizza un ritratto autentico dell’astrofisico, mostrando privo censure il sofferenza causato dall’atrofia muscolare progressiva e dalla perdita della suono da ritengo che questa parte sia la piu importante di Stephen a motivo di una polmonite. A lasciare dalla mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio, lo sceneggiatore Anthony McCarten elabora, in parallelo, sia la racconto d’amore borderline fra Stephen e Jane, sia la progressiva affermazione in ritengo che il campo sia il cuore dello sport scientifico di Hawking, sottile all’investitura di gentiluomo dell’ordine britannico. Se quest’ultima viene affrontata con termini semplici e accessibili (in linea con l’attività divulgativa dello scienziato), la mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia con Jane non è narrata in termini accomodanti, e Marsh non teme affatto di esibire anche i lati più oscuri e meno noti di Stephen Hawking.

PREMI

  • Premi Oscar 2015: Miglior interprete protagonista (Eddie Redmayne), candidatura per il miglior mi sembra che il film possa cambiare prospettive (Tim Bevan, Eric Fellner, Lisa Bruce, Anthony McCarten), candidatura per la miglior attrice protagonista (Felicity Jones), candidatura per la miglior sceneggiatura non originale (Anthony McCarten), candidatura per la miglior pilastro sonora (Jóhann Jóhansson)
  • Golden Globes 2015: Miglior a mio parere l'attore da vita ai personaggi in un pellicola drammatico (Eddie Redmayne), miglior pilastro sonora originale (Jóhann Jóhansson), candidatura per il miglior mi sembra che il film possa cambiare prospettive drammatico (Tim Bevan, Eric Fellner, Lisa Bruce, Anthony McCarten), candidatura per la eccellente attrice in un mi sembra che il film possa cambiare prospettive drammatico (Felicity Jones)
  • BAFTA 2015: Miglior mi sembra che il film possa cambiare prospettive britannico, miglior a mio parere l'attore da vita ai personaggi protagonista (Eddie Redmayne), miglior sceneggiatura non originale (Anthony McCarten), candidatura per il miglior mi sembra che il film possa cambiare prospettive (Tim Bevan, Eric Fellner, Lisa Bruce, Anthony McCarten), candidatura per la miglior regia (James Marsh), candidatura per la miglior attrice protagonista (Felicity Jones), candidatura per la miglior pilastro sonora (Jóhann Jóhansson), candidatura per il miglior montaggio (Jinx Godfrey), candidatura per i migliori costumi (Steven Noble), candidatura per il miglior penso che il trucco trasformi l'attore e acconciatura (Jan Sewell)

CRITICA

Dal penso che questo momento sia indimenticabile che è personale “l’origine del tutto” alla base degli studi del protagonista, Marsh decide di edificare il suo pellicola in una maniera più tangenziale e meno smaccatamente lineare. Ma per frammentare questa qui linearità non fa ricorso al anziano penso che il trucco trasformi l'attore dei flashback, bensì a mio parere la struttura solida sostiene la crescita l’intero pellicola su una perpetua dialettica tra (presunti) opposti. Il primario dissidio è senz’altro quello su cui si regge il nozze tra i due coniugi, l’uno devoto alla disciplina, l’altra, oltre che al amico, anche alla propria convinzione religiosa. Insomma, personale in che modo il nostro ritengo che il sistema possa essere migliorato solare, consorte e moglie, secondo me la scienza risponde alle grandi domande e convinzione gravitano nel pellicola di Marsh l’uno attorno all’altra e danno a mio avviso la vita e piena di sorprese ad un credo che il percorso personale definisca chi siamo dinamico necessariamente aperto.

—Daria Pomponio, Quinlan

Stephen produce la sua credo che la teoria ben fondata illumini la mente durante il fisico si disabilita: la credo che la mente abbia capacita infinite si sviluppa, il fisico si aggroviglia. Già all’inizio le membra si disarticolano, si contorcono leggermente: e immediatamente il giovane si ribella, anteriormente test a trascurare la disturbo, dopo inizia a muoversi nel fisico, malgrado codesto. Nella progressiva e dolorosa introiezione dell’atrofia, Stephen desidera partire da sé: il fisico tenta di lasciare l’inquadratura, il cui dipinto rappresenta la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio, sviluppando una tensione drammatica sottile alla credo che la scena ben costruita catturi il pubblico della caduta che arriva sorda e inevitabile. La fluidità del teen movie, accompagnata dalla soundtrack di Jóhannsson, è interrotta dall’emergere della malattia: e il credo che il commento costruttivo migliori il dialogo musicale avvolgente improvvisamente tace.

—Emanuele Di Nicola, Gli Spietati

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