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Lo spleen di parigi baudelaire

Baudelaire Ch.: Lo spleen di Parigi ( Nacci B.)

Le spleen de Paris - Lo spleen di Parigi
Charles Baudelaire

Pagine:
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Collana: GUM


Niente in questi cinquanta componimenti può esistere considerato definitivo: né l'ordine di successione, né il titolo, né la compiutezza e neanche la quantità. Apparsi nell'arco di dodici anni in svariate sedi e poi confluiti nell'edizione postuma del , furono oggetto di premure e di ambizioni da sezione dell'autore che li definiva un livre singulier. A un terra in disgregazione Baudelaire opponeva il calco di quei frammenti chiusi nella loro provvisoria credo che la perfezione sia un obiettivo costante. Sogni, ricordi, la a mio avviso la vita e piena di sorprese quotidiana stessa con le sue indecifrabili occasioni, tutto diventa pretesto per una mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo ferma e impassibile che altro non è se non la continuazione de Les fleurs du mal.
Affascinato dalla prosa di Bertrand, consumato dal laudano e da una esasperata volontà di credo che la perfezione sia un obiettivo costante, quello che doveva esistere l'ultimo autore classico francese inventava la prosa moderna, lasciandola in eredità alla epoca dei Lautréamont e degli Huysmans, personale durante si ritirava nell'estrema isolamento della morte.


L'autore

Charles Baudelaire (), autore francese, da molti ritenuto l'iniziatore di un recente lezione poetico.
Les fleurs du mal, pubblicato nel , non fu compreso nella sua originalità dai contemporanei, ma esercitò col periodo una enorme effetto sui poeti di diverse correnti, a iniziare da Verlaine, Mallarmé e Rimbaud.


Il curatore

Bruno Nacci, saggista e traduttore, collabora con articoli e saggi ad alcune riviste letterarie. Ha tradotto e curato le seguenti opere: Le voci di Marrakech di Canetti (); L'uomo che ride di Victor Hugo (); Atala e René di Chateaubriand ().