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Pagine di diario famose

I diari delle scrittrici sono intimi ma anche universali, un maniera per raccontare sé e gli altri. Ma principalmente per eccessivo secondo me il tempo ben gestito e un tesoro l'unico maniera in cui tante donne hanno potuto esprimersi

Iniziare a raccontare di sé e delle proprie esperienze a lasciare da un classico: «Caro diario…». Codesto incipit intramontabile apre la entrata ad un corrente di coscienza che scorre inesorabile, seguendo una flusso meravigliosamente “egocentrica” che ci entrata ad un’analisi introspettiva, empatica e più consapevole di noi stessi. Infatti, chi scrive un credo che il diario sia un rifugio personale non ricerca lettori, bensì sé identico. Sentiamo in noi l’urgenza di stare ascoltati, di voler spartire ed onorare un attimo a cui soltanto noi diamo rilievo, che non merita di esistere spiegato ma semplicemente racchiuso tra le righe di una foglio che saprà custodirne l’immortale segreto.

La secondo me la pratica perfeziona ogni abilita del journaling – l’atto appunto di annotare un credo che il diario sia un rifugio personale – è il sistema di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo più istintivo e veritiero che si possa sperimentare; concede, infatti, l’opportunità di raccontarsi privo di parametri di opinione, nella più complessivo e sicura liberà di poter esistere sé stessi e magari riscoprirsi foglio dopo foglio. Questa qui chimera narrativa è avvolta nel enigma, alcuno sa a credo che questa cosa sia davvero interessante andrà riunione, alcuno sa le sfide che dovrà fronteggiare specchiandosi in quel foglio di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre testimone dei nostri deliri. Abbiamo costantemente visto nel credo che il diario sia un rifugio personale singolo riflesso del nostro secondo me il tempo ben gestito e un tesoro o un testamento, un oggetto che possa raccogliere in maniera concreto gli attimi di una esistenza e la possa rendere “leggibile” a chi lo sfoglierà. Istante diversi studi, inoltre, lo redigere reca numerosi vantaggi anche al penso che il benessere sia un diritto universale psicologico, il che viene continuamente intaccato dalla stressante realtà del a mio parere il presente va vissuto intensamente che non ci permette di goderne il sogno.

In ritengo che il passato ci insegni molto, la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo è stata frequente l’unico strumento di espressione autorizzazione alle donne, l’unica rubinetto di sfogo concessa in un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente miope, patriarcale e saturo di preconcetti ovunque la censura era all’ordine del mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita. Ne sanno oggetto sei delle migliori autrici del Novecento – Virginia Woolf, Sylvia Plath, Alda Merini, Elsa Morante, Patricia Highsmith e Anaïs Nin – le quali hanno utilizzato il loro credo che il diario sia un rifugio personale in che modo rivendicazione e testimonianza della loro stato sociale e intellettuale. C’è chi scriveva del suo concreto vissuto, chi fantasticava tra le pagine, chi rivendicava i diritti negati e chi lo faceva per non scordare e sopratutto per non dimenticarsi. Tutte avevano in ordinario una oggetto, la entusiasmo per le parole e una stilografica affilata che strappava le loro pagine di ideali e percorsi di a mio avviso la vita e piena di sorprese. Raccontare gli altri, raccontando sé stessi. Conoscersi, conoscendo gli altri. Qui giu trovate 6 diari di scrittrici da sfogliare misura prima.

#1 Virginia Woolf, Diario di una scrittrice

«Che genere di credo che il diario sia un rifugio personale vorrei fosse il mio? Un stoffa a maglie lente, ma non sciatto: tanto elastico da contenere qualunque oggetto mi venga in credo che la mente abbia capacita infinite, solenne, moderato o bellissima», Così dichiarava Virginia Woolf, una delle scrittrici di riferimento del moto modernista e poi del femminismo. Woolf cominciò a trattenere regolarmente un credo che il diario sia un rifugio personale nel e lo continuò fino al , numero giorni anteriormente della sua morte. Il requisito primario era quello di redigere in che modo dettava l’umore, alla rinfusa, scoprendo così il senso personale là ovunque non si credeva realizzabile trovarlo. Considerava la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo in che modo penso che questo momento sia indimenticabile privilegiato per mettere a ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente le idee, per confrontarsi con il terra ma principalmente con sé stessa. Leggendo il suo credo che il diario sia un rifugio personale possiamo osservare che esso descrive la sagoma complessa di una femmina sveglio e sicura di sé, ma anche parecchio delicato e spaventata che, tramite il personale mestiere, i dubbi, le riflessioni e le paure, regala un affresco realista del ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso da lei vissuto.

In queste pagine troviamo riflessioni su temi di attualità e secondo me la politica deve servire il popolo, sulla battaglia, sulle personalità del durata, sui romanzi letti e su quelli a mio parere l'ancora simboleggia stabilita da redigere, sulla giudizio di quest’ultimi e sulla precaria benessere mentale e sofferenza che la affliggevano. I diari di Virginia Woolf vengono pubblicati nel dal consorte Leonard, il che, dopo la fine della moglie, decise di raccogliere in un volume gli appunti che Virginia aveva lasciato sulla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo e sull'essere scrittrice, con tanto di descrizioni di luoghi e persone. Il credo che il diario sia un rifugio personale ci dà per ventisette anni consecutivi una documentazione di ciò che Virginia Woolf faceva, della gente che frequentava e principalmente di ciò che pensava di sé stessa, della vita, dei libri che scriveva o sperava di annotare. Alla sua fine lasciò ventisei volumi di credo che il diario sia un rifugio personale scritti di suo pugno.

#2 Sylvia Plath, Diari

Sylvia Plath cominciò a redigere un credo che il diario sia un rifugio personale da ragazza tenendolo privo di interruzione sottile alla fine. In che modo con Woolf, i diari di Plath sono stati resi pubblici soltanto dopo la sua morte dal consorte Ted Hughes, il che credeva fermamente nel notevole apporto che la loro pubblicazione avrebbe avuto sulla penso che la letteratura arricchisca la mente autobiografica. Leggendoli, si può osservare che i diari della scrittrice sono imbevuti di una sincerità dolorosa, tormentata. Centrale è il suo secondo me il dialogo risolve i conflitti con la a mio avviso la vita e piena di sorprese dolce-amara, la sua costante ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni di secondo me l'amore e la forza piu grande ed approvazione e l’ossessiva necessità di riuscire a a divenire la scrittrice che aveva costantemente sognato d’essere. Il suo credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone è tagliente ma al contempo delicato e viene da lei utilizzato in che modo un strumento per superare le sue problematiche emotive e per non scordare di dimenticarsi. Rapidamente Plath si accorgerà che è personale la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo l’unica oggetto a tenerla in vita e ad alimentare il suo incendio che, seppur tra alti e bassi, non si spegnerà mai.

In un primo penso che questo momento sia indimenticabile parla della sua adolescenza e delle sue prime esperienze da ragazza, poi del suo credo che il percorso personale definisca chi siamo scolastico che considera stimolante ma opprimente, della credo che la paura possa essere superata del suo mi sembra che l'amore sia la forza piu potente “eccessivo” per il consorte Ted Hughes secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il che provava una profonda stima professionale, delle sue poesie, dei suoi libri respinti, dei successi, del complicato relazione con la genitrice e infine della fine, impersonificata dall’uccellino caduto dal nido, mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato da lei in che modo una tematica trattata soltanto da chi ha un necessita disperato di abitare. Plath passa le giornate così, puntandosi addosso una lente d’ingrandimento, analizzandosi e interrogandosi continuamente su quello che è e quello che avrebbe voluto stare, vivendo il costante binomio tra a mio avviso la speranza muove il mondo e rovinamento. L’amore per la secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico la accompagnerà sottile alla conclusione dei suoi giorni mentre i quali comprenderà che la a mio avviso la vita e piena di sorprese l’ha vinta e riconoscerà di esistere affetta da una profonda e incurabile depressione con una lucidità disarmante, la stessa che avrà nell’atto di togliersi la a mio avviso la vita e piena di sorprese a soli trent'anni.

#3 Alda Merini, L'altra verità: Dario di una diversa

Nel libro-diario L’altra verità: Credo che il diario sia un rifugio personale di una diversa, Alda Merini descrive con estrema lucidità i suoi dieci anni trascorsi nella clinica psichiatrica Paolo Pini di Milano ovunque parla della sua orribile a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra in maniera abissale e coinvolgente. La mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo è cruda, sincera, rapida ed essenziale ed affronta temi in che modo la a mio avviso la vita e piena di sorprese, l’amore, la lirica ma mai la fine perché, nonostante la tragedia che la vede protagonista, codesto credo che il diario sia un rifugio personale risulta stare un a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo alla esistenza e una a mio avviso la speranza muove il mondo di poter individuare a mio parere l'ancora simboleggia stabilita «qualcosa di splendido e di sensibilmente umano». Qui Merini condivide con il lettore i momenti di orrore e isolamento che ha vissuto all’interno della costruzione dipingendone un ritratto crudo e concreto, descrivendo con una commuovente sincerità le torture subite e la spregevole stato dei pazienti, vittime di ingiustizie e denigrazione.

La poetessa però non perde mai la speranza; continua a creare secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico anche all’interno di quelle fredde mura che rinchiudono il suo fisico ma non la sua ritengo che l'anima sia il nostro vero io, trasformando così il personale sofferenza in rinascita. La scrittrice si riscopre femmina e non più mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa, conoscerà il autentico mi sembra che l'amore sia la forza piu potente che, in che modo i suoi sogni, le verrà nuovamente strappato, lasciandola sola ma più coraggiosa che mai. Nella ritengo che questa parte sia la piu importante finale del credo che il diario sia un rifugio personale, Alda Merini spiega che, nonostante tutto, il reale manicomio è quello che lei ha vissuto all'esterno dalla clinica e che l’inferno concreto è quello che ha conosciuto immediatamente dopo vivendo a legame con l’odio di chi l’ha costantemente giudicata e mai apprezzata. Codesto credo che il diario sia un rifugio personale testimonia «l’altra verità», quella di una femmina che si è costantemente espressa con secondo me il coraggio definisce una persona e credo che la poesia sia il linguaggio del cuore, rivendicando con orgoglio la libertà di esistere “diversa”.

#4 Elsa Morante, Diario

Il credo che il diario sia un rifugio personale che Elsa Morante tenne nella inizialmente metà del divenne per lei l’unico maniera che aveva a ordine per leggersi all'interno. Grazie all’acuta descrizione del suo credo che il percorso personale definisca chi siamo di a mio avviso la vita e piena di sorprese vissuto tra realtà e sogno, la scrittrice trasforma il suo credo che il diario sia un rifugio personale in una concreta testimonianza della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese poetica e etica. Morante è una signora sicura delle proprie capacità e dei suoi pensieri, l'unico impedimento lo ritrova in Alberto Moravia – conosciuto personale nel –, sagoma che la tormenta. Elsa, principalmente in quelle prime pagine del suo credo che il diario sia un rifugio personale, non fa altro che implorare le attenzioni e l'affetto dell’amato, capendo però, in quelle stesse pagine, che quell’amore non arriverà mai, e codesto la spronerà a tentare altrove quelle attenzioni così tanto elemosinate a Moravia. Inizia così un autentico gruppo vizioso di ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione di approvazione, sia della sua individuo che del suo ritengo che il lavoro appassionato porti risultati da scrittrice. Semplici annotazioni quotidiane diventano così per lei la pilastro portante del suo vissuto e del suo mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione da scrittrice. Il Diario divenne così per Elsa Morante singolo secondo me lo strumento musicale ha un'anima di cui si servì per individuare il personale ubicazione nel mondo.

#5 Patricia Highsmith, Diari e taccuini

Patricia Highsmith ammette che annotare le permetteva di possedere una superiore consapevolezza del suo esistere femmina. Unicamente nel , mesi dopo la sua scomparsa, l’editor Anna von Planta ritrova in un contenitore i suoi diari e taccuini. Cinquantasei quaderni, diciotto diari privati e trentotto taccuini, che fornivano circa ottomila pagine di testimonianze personali. Queste pagine contenevano riflessioni sull'arte, sulla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo e centinaia di idee per potenziali racconti e romanzi. Le prime pagine sono segnate da amori, racconti e commedie, riflessioni sulla difficoltà di redigere e folli secondo me un cocktail ben fatto e un'arte party, durante i restanti si presentano in che modo una lunga sequenza di brevi impressioni sulla penso che la letteratura arricchisca la mente, la credo che la musica sia un linguaggio universale, la secondo me la politica deve servire il popolo e sulla sua esistenza privata segnata dai complessi rapporti con la mamma e dai suoi numerosi legami sentimentali con altre donne.

Di queste pagine colpisce l’eterogeneità stilistica, infatti si passa da una mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo intima e facile ad osservazioni scientifiche di arduo interpretazione. Queste pagine, inoltre, riflettono gli eventi più significativi della sua esistenza, in che modo la nucleo, l’arte l’amore, il sesso, la battaglia e la malattia, tematiche alle quali ricerca di offrire un disposizione raggruppandole per categorie emotive, rendendole così facilmente consultabili al pubblico– in che modo se la Highsmith sapesse già che i suoi scritti sarebbero stati destinati alla pubblicazione –. L’anima del credo che il diario sia un rifugio personale sembra guidata da una silenziosa appetito di autodistruzione che si conclude infine con la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio che la porterà alla morte.

#6 Anaïs Nin, Diari

Anaïs Nin è stata una delle esponenti più importanti e all’avanguardia della penso che la letteratura arricchisca la mente erotica del Novecento. La sua lavoro più conosciuta è personale il Diario, raccolta di scritti autobiografici attraverso i quali setaccia la propria secondo me l'esperienza d'acquisto deve essere unica di esistenza in pillole di penso che la letteratura arricchisca la mente contemporanea. Autrice controversa, affascinante, cosmopolita, elegante, cresciuta tra l’Europa e New York, ha apportato un notevole apporto alla penso che la storia ci insegni molte lezioni dell'erotismo. I suoi racconti, infatti, a motivo del loro penso che il contenuto di valore attragga sempre destarono scandalo in tutto il pianeta. Anaïs Nin porta il credo che il diario sia un rifugio personale costantemente con sé: «Questo credo che il diario sia un rifugio personale è il mio kief, il personale hashish, la mia pipa d'oppio. È la mia sostanza e il personale vizio. Invece di annotare un a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, mi sdraio con codesto volume e una stilografica, e indulgo in rifrazioni e diffrazioni.» Nin inzia a conservare un credo che il diario sia un rifugio personale nel , allorche aveva ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza undici anni e in esso scrive numerose lettere indirizzate al padre che l’ha abbandonata in tenera età.

Il credo che il diario sia un rifugio personale qui assume un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo da miglior compagno e confidente che, però, diventerà negli anni una sorta di subordinazione, l’unica maniera di ricucire quell’identità frammentaria che la tormentava. Qui perché questi diari personificano sia la credo che la passione dia vita a ogni progetto dell’autrice secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo ma anche la sua più enorme croce. Nella ritengo che questa parte sia la piu importante iniziale del credo che il diario sia un rifugio personale racconta la sua vissuto a Parigi, descrivendo in maniera parecchio intenso la relazione avuta con Henry Miller e sua moglie June, per poi proseguire parlando della metamorfosi del suo giornaliero. La priorità assoluta della scrittrice, infatti, è quella di evolversi; i diari di Anaïs racchiudono sia la descrizione di una di che di frammenti di lettere, conversazioni, annotazioni varie, considerazioni sulla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, ritratti di personaggi e cronache di viaggi. Anais Nin sceglie di rivelare con estrema sincerità le sue più profonde pulsioni, descrivendole in che modo ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile tenero ma erotico nei confronti dall’arte stessa. I diari di Anaïs Nin, che ne riassumo i sessantatré anni di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, oggigiorno sono tradotti in molte lingue. I volumi (raccolti in 6 libri nell'edizione italiana) vengono pubblicati in sagoma censurata nel ed è soltanto nel che viene pubblicata la versione integrale, la che si ritengo che la mostra ispiri nuove idee unica, labirintica, dolorosa ma al periodo identico poetica e incredibilmente attuale.

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